Il Direttivo all’unanimità ha acclamato Socio ad Honorem di ICSEM Francesco De Bartolomeis, 103 anni, decano della pedagogia italiana, professore emerito dell’Università di Torino, dove ha insegnato dal 1956 al 1988.
“A lui ci sentiamo legati – si legge nel verbale della nomina redatto dalla presidente di Icsem Sandra Damnotti – dalla comune intuizione di un apprendimento che si costruisce nell’esperienza concreta del fare, nell’interazione con i pari, nel lavoro di gruppo.”
La nomina era all’ordine del giorno del Direttivo del 29 novembre 2021. Nella Library è inserito il più recente articolo pedagogico di Francesco De Bartolomeis pubblicato nell’ottobre 2021 sulla rivista “Da 0 a 6 anni”.
Nel corso della sua carriera Francesco De Bartolomeis si è dedicato anche alla critica d’arte e all’attività politica. Come pedagogista ha dato importanti contributi alla teoria della scuola attiva, alla psicopedagogia dell'infanzia e dell'adolescenza, a varie riforme della scuola collaborando con il ministero della Pubblica Istruzione.
E’ autore di un centinaio di libri equamente divisi tra pedagogia e critica dell’arte. Un saggio sull’arte del Novecento è appena uscito presso l’editore Rosenberg & Sellier con una introduzione di Claudio Strinati. Allievo negli anni '30 a Firenze di Ernesto Codignola, dal quale impara ad apprezzare le teorie pedagogiche di John Dewey, dopo la laurea viene avvicinato da Adriano Olivetti, che lo aveva notato per gli articoli pubblicati sulla rivista Il Ponte diretta da Piero Calamandrei e gli chiede di collaborare alla rivista Comunità. La sua notorietà a livello nazionale ha inizio quando Benedetto Croce lo spinge a pubblicare il suo primo libro, Esistenzialismo e idealismo [3].
Dopo una breve parentesi di insegnamento nel capoluogo toscano si trasferisce a Torino nel 1956 dove traduce per la casa editrice Loescher tutti gli autori più innovativi in campo pedagogico e teorizza la sua maggiore intuizione: la pratica del lavoro di gruppo. Negli stessi anni un gruppo di studio sulle tecniche Freinet da lui avviato porterà all'apertura della sede torinese del Movimento di Cooperazione Educativa. Nel 1968 pubblica il primo libro italiano di pedagogia dedicato all scuola dell’infanzia, Il bambino dai tre ai sei anni, proprio nell'anno in cui la legge 444 la istituisce a livello nazionale.
Nel 1972 a Torino avvia una originale sperimentazione di laboratori a livello universitario con l’obiettivo di mettere a punto “strategie per avviare e sviluppare innovazioni nella scuola ordinaria. Sposta i laboratori fuori dall'università per accentuare la distanza dalla pedagogia solo teorica e chiama a tenere i corsi l'amico ed artista Piero Sismondo.
Nella scuola torinese ha introdotto il tempo pieno e le mense scolastiche. Nel 1981 ha animato il primo Direttivo del Festival Cinema Giovani e del Torino Film Festival, dove ha operato fino al 2006.

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Tra le sue opere:
• Idealismo ed esistenzialismo, Napoli, Riccardo Ricciardi, 1944
• Introduzione alla didattica della scuola attiva (1953)
• La pedagogia come scienza (1953)
• Maria Montessori e la pedagogia scientifica (1953)
• Il bambino dai tre ai sei anni e la nuova scuola infantile (1968)
• La ricerca come anti-pedagogia (1969)
• Scuola a tempo pieno (1972)
• Psicopedagogia e didattica nella programmazione educativa (1978)
• Il sistema dei laboratori (1978)
• Produrre a scuola (1983)
• Scalettone pedagogico - orientamenti per il lavoro educativo (1982)
• Scuola e territorio - verso un sistema formativo allargato (1983)
• Le attività educativa - organizzazione, strumenti, metodi (1983)
• L'arte contemporanea e noi. L'amore è figurativo o astratto? (1994)
• La scuola nel nuovo sistema formativo (1998)
• La tridimensionalità nell'arte contemporanea (2004)
• Riflessioni intorno al sistema formativo (2004)
• Arte oggi: il nuovo, il banale, l'offensivo (2007)
• Colloqui sull’arte con me stesso (2017)
• Linea, disegno, composizione (2019)
• La realtà dell’arte fra astrazione e materia (2022)